10domandea Romolo Stanco

Imprevedibile, sempre rivolto a quella sottile linea di ricerca che ben sintetizza in "soluzione in cerca di un problema", Romolo Stanco spazia dall'architettura al progetto tecnologico, passando per interni e concept con lo stesso metodo, che poi non è un metodo. Ragnatela, sperimentazione, velocità e forza di volontà. Un vero sportivo del progetto, nel senso più alto del termine, nell'alveo dell'invenzione.

 

 ARACNIDE TITANIO laterale

 Aracnide

Sei un irrequieto. Dalle case futuribili agli oggetti sperimentali. Dal legno liquido alla nuova avventura con TRED. Sempre al limite della ricerca, sempre discostandosi dalla corrente ma anche cambiando spesso ambito. Perché? Che significa?

Dici che è patologico? Devo parlarne col mio analista? Naaa dai scherzo, credo che per chi è nato nei laboratori, abituato alla sperimentazione sia una cosa normale. Ricorda che i miei inizi hanno coniugato attività progettuale al lavoro nei laboratori di Lecco del CNR-IENI (ricordi SpideR?), del Dipartimento di Meccancica strutturale di Pavia, che ho diretto il laboratorio NuDe sui biopolimeri e compositi presso il Polo dell’Innovazione della Valtellina. Adoro le sfide nuove, arrivare ai risultatati sorprendendomi io stesso del percorso.

Credo sia il senso di quella che spesso si chiama “innovazione” ma che è spesso solo sinonimo del coraggio di lasciare una sponda certa per l’incerto. Questo non mi ha mai spaventato ma incuriosito ed entusiasmato.

BENJAMIN THOMAS MANAIA WC 

Benjamin Thomas, Manaia, WC.

T°RED è un concetto trasversale, è un incubatore, un brand. Segue regole di un'impresa, per esempio partecipando a fiere di settore, ma lavora sul passaparola e sul virale nel web...

Se leggi la mission di T°RED è quella di un laboratorio di ricerca applicata che lavora su progetti innovativi proprietari.

Effettivamente hai centrato il tema. T°RED è un fil rouge (fossimo in trasmissione adesso mi interromperesti dicendo: “una “T” rouge”…) tra progetti e prodotti di ambiti molto differenti.

Architettura e sostenibilità (pensa a e-QBO), biciclette con T°RED BIKES, design con i progetti delle lampade o dei gioielli ma il denominatore comune è la sperimentazione, la ricerca, fare cose che prima non esistevano o non venivano fatte così. Lo vedi dai brevetti (più di 20) che di certo meritano un “incubatore” per poi crescere in realtà di produzione e di mercato ma quello che veramente caratterizza T°RED è essere un marchio - come dici un brand - che non si ferma al progetto ma che attraversa tutte le fasi del processo fino alla produzione.

Engineering, sperimentazione prototipazione con la nostra partecipazione al laboratorio Urban Hub di Piacenza, creazione e gestione delle partnership di produzione e dei processi: tutto il percorso appartiene alla vita di T°RED.

E poi decidere. È T°RED che presenta al pubblico il prodotto o è meglio che lo faccia chi ha la struttura già idonea per farlo?

Ed ecco che arriva la presenza alle fiere con i diversi marchi T°RED BIKES, TOOT la comunicazione fatta di community e di trasparenza. Chi vuole conoscerci e vedere cosa facciamo non deve “fidarsi” o richiedere un badge per entrare in azienda. Viene a Desenzano, apre la porta ed entra. Più che “virali” direi che siamo “batterici”.

Entriamo in contatto vero e reale con le persone e poi espandiamo la nostra presenza facendoci conoscere, approfondendo, cercando confronti e relazioni biunivoche.

Non azienda vs. mercato ma “band” vs. pubblico.

Se suono di merda e mi fischi hai ragione tu e io devo scusarmi, non è che perché sono sul palco che la ragione sta dalla mia. Questo è il tema. Fare del proprio meglio per chi “sceglie” di seguire il nostro modo (che attenzione è il nostro non è né l’unico né il migliore possibile).

Non deludere il pubblico facendo il nostro meglio.

LEVRIERO ACCIAIO 

Levriero acciaio.

Fin dove si spinge realmente la tua progettazione? Mi riferisco ai telai, ai meccanismi, alle proporzioni (pista e strada)?

Negli anni ho imparato a mettere insieme le cose. E ho imparato che dove non puoi arrivare per una strada puoi cercare di arrivare forzando il sistema. Uso software di progettazione architettonica 3D parametrici per disegnare i telai, sistemi di simulazione software ingegneristici per verificarne materiali e geometrie e test fisici di laboratorio per avere conferme e affinare il modello. Usiamo la stampa 3D per prototipare i telai…

Poi c’è tanto di umano, i test in pista con gli atleti, gente come Marc Ryan, neozelandese, Campione del Mondo su pista nel 2015 e due volte medaglia olimpica, Giairo Ermeti e Alex Buttazzoni, più di 20 titoli italiani in due, Benjamin Thomas attuale Campione del Mondo Omnium e Madison, Giulia Donato Campionessa Europea... Dalle loro vittorie, dalle loro sensazioni nascono nuove idee. Il dettaglio è la differenza e loro nel dettaglio trovano il limite tra vittoria e sconfitta. È eccitante, mette i brividi.

MANAIA LTD NERA FA

Manaia nera FA. 

Perché una tua bici è un concetto unico? Grandi corridori hanno costruito bici apparentemente ineguagliabili...

Perché nasce dal progetto, non dall’esigenza di un corridore. Ogni corridore, ogni atleta è unico. Quello che ho cercato di fare è esaltare questo concetto ed avere un sistema progettuale e di produzione che mi permetta di realizzare bici uniche per atleti unici, giuste per la "passione" di ognuno, ma con un controllo a monte delle caratteristiche che mi permetta di “centrare il risultato” giusto per ciascuno.

Io non ho bisogno della bici di Chris Froome il mercato me lo propone e non mi dà alternativa. Ma una cosa è la qualità un’altra l’esigenza di un atleta. Mettere insieme le due cose è arte del progettista non del corridore.

IMG 0888

 

Dettagli costruttivi biciclette TRED.

Quanto conta il tuo vivere in un luogo, il tuo geolocalizzarti, per svolgere il tuo lavoro?

Ah perché sono geolocalizzato? Scherzo.

Ho scelto Desenzano perché ci si vive bene, è vicino a tutto e comodo per andare ovunque, i nostri partner di produzione sono a raggio 100km dal lago di Garda ed è bello portare chi vuole scoprire le nostre bici a fare un bel giro sulle strade gardesane.

In realtà la mia presenza qui non è costante, cerco di essere “vicino al pubblico” vicino a chi vuole sapere di più a chi cerca risposte e nel mondo “industriale” ha troppi filtri tra le sue domande e le risposte.

Poi lo sai, oggi posso progettare da ovunque ma ho voluto superare la virtualizzazione attraverso esperienze dirette, fisiche personali come i ROADSHOW che abbiamo fatto con le bici T°RED la scorsa estate: veri e propri “live” in giro per l’Italia e l’Europa in cui il “pubblico” di appassionati invece che sentire musica usciva a fare un giro in bicicletta con le nostre bici e i nostri atleti: con noi #tredders

 

ERMETI TEST VIGORELLI

 

Ermeti, test, velodromo Vigorelli, Milano.

Il tuo rapporto con la comunicazione. Cambiato molto anche quello negli anni.

T°RED è stata nominata impresa dell’anno da CNA nel premio CambiaMenti tra più di seicento aziende italiane. Eppure è un laboratorio di ricerca applicata, non “nasce” dall’artigianato e dalla produzione.

Prima forse cercavo nella diffusione capillare dell'informazione e nella comunicazione diffusa una risposta al mio desiderio di far conoscere a un pubblico più esteso possibile quello che facevo.

Sono convinto che oggi, proprio che quello che tu chiami trasversalità, sia la chiave per arrivare dove il singolo non arriva.

Io la chiamo ragnatela. T°RED è al centro di una trama complessa di partner che permettono di sviluppare tecnologie, processi produttivi e innovazioni molto complessi (ed economicamente non sostenibili) da gestire “in factory”.

Oggi che il modo di comunicare si è amplificato esplodendo su tutti i nodi della ragnatela - un modo virtuale da google a twitter, da instagram a youtube - cerco una fisicità, un contatto umano.

Insomma non si può prescindere dall’umanità. Forse raggiungi un pubblico meno esteso ma crei un vero gruppo, un team come quello di T°RED con Erica, Luca, Jac, Giulia, Marc, Giairo...

Anche per questo T°RED diventerà un FLAGSHIP fisico, con tanto di collegamento virtuale con il “quartier generale”, certo, ma ci saranno store monomarca in cui “vivere un’esperienza fisica, reale, concreta” come la passione che alimenta chi va in bicicletta.

e QBO Piazza San Fedele Milan 2012

e-Qubo, piazza San Fedele, Milano.

Non ti manca fare case? Ne fai ancora?

Certo che ne faccio! Magari non con la stessa costanza ma un progettista rimane progettista. Il mio ultimo lavoro importante, la sede della NEXT Models a Milano è stato un intervento molto complesso sia dal punto di vista della progettazione architettonica (quando si tratta di intervenire su un intero piano della torre di Giovanni Muzio in Piazza Repubblica occorre grande sensibilità) sia dal punto di vista dell’interpretazione delle esigenze di uno spazio di lavoro esclusivo, legato alla moda ma per certi versi tecnico (sale per foto e casting, aree per il booking con 14 persone a lavorare contemporaneamente allo stesso tavolo). Il committente americano mi ha chiesto di progettare tutto! Dalle funzioni basilari architettoniche agli arredi fino ai componenti maniglie comprese. Nulla doveva essere standard. Il mio pane! ;-)

IMG 9176

Agenzia Next Milano.

Guardandoti da fuori hai degli innamoramenti materici. Il legnoliquido, il carbonio, il titanio...

Mah, in realtà non me ne frega nulla. Chi ha lavorato e lavora nel campo della ricerca ha una visione del materiale come quella di una "soluzione in cerca di un problema" cit. Stefano Besseghini.

Quando “incappi” in quel problema hai la competenza per risolverlo non per via lineare (ovvero cercando la soluzione) ma lavorando su quella che già fa parte delle tue conoscenze e competenze. Per questo amo dei materiali di frontiera. Poi c’è un altro tema. Sono abituato a muovermi tra settori diversi, biomedicale, automotive, industriale design, architettura, biciclette, aerospace. Settori diversi e problemi diversi ergo…materiali diversi.

Ma è facile che in scala differente, in un campo differente, ti trovi ad affrontare la stessa problematica ed ecco che il “materiale” ritorna.

Diciamolo, non sono innamorato dei materiali, li sfrutto per i miei desideri! ;-)

IMG 7882 

C7Oled, corpo illuminante e installazione.

La velocità. Hai corso con gli sci, in moto. Cosa significa per te la velocità?

La velocità è una variabile importante che spesso, nel sembionte uomo/mezzo rappresenta la qualità della performance, del risultato. Quando sciavo ero un maniaco dell’attrezzo sportivo, cercavo ciò che potesse permettermi di raggiungere il mio “limite” per poi riuscire a superarmi. Sempre il tema della sfida? Forse sì, è vero ma in questo caso (e nella bici è fondamentale) c’è una relazione biunivoca, inscindibile. Quando Benjamin Thomas ha provato in velodromo per la prima volta il MANAIA, la bici che ha deciso poi di usare e con la quale si è subito confermato campione francese, vedere in pista la bici portata al suo limite di velocità da un numero uno ti fa capire tante cose che poi puoi applicare a caduta anche dove quella performance assoluta non è cercata. La velocità rappresenta uno dei test “emozionali” fisici e tecnici più importanti. Anche se a volte bisogna anche imparare a frenare e fermarsi per un attimo.

Prossimo cambiamento? Avventura?

Mi sono “alzato” la risposta nella domanda precedente. Tu ed io ci conosciamo da anni, più che un’intervista ho preso l’occasione per fare una chiacchierata con te che forse riusciamo a fare più raramente che in passato. Ho sviluppato, negli ultimi 10 anni, molto progetti e nel mio DNA come sai non c’è un progetto privo di sviluppo. Spesso sono prototipi o veri e propri prodotti pre-serie con brevetti e concreti oggetti.

Penso a e-QBO che dopo aver rappresentato l’Italia come oggetto architettonico sostenibile per le Smart city è maturo per diventare un prodotto reale, a C7OLED la lampada OLED in fibra di carbonio sviluppata con Philips Oledworks. Ho un magazzino di più di 100mq pieno di prototipi tu li conosci tutti, alcuni sono esposti in musei e centri di ricerche. Ho voglia di farli diventare reali e per questo servirà molto impegno. Poi mi conosco, basterà una cena con Stefano Besseghini e partirà la nuova sfida oggi ancora ignota.

Ma altrimenti, se fossi prevedibile, non sarei io no? ;-)

 

 

 

In breve
Giorgio Tartaro
Autore: Giorgio Tartaro
La mia Bio
Giornalista, si occupa da tempo di progetti per la comunicazione di architettura e design. Autore televisivo per RAI e Sky. È condirettore del master di Interior design della Scuola Politecnica di Design e Politecnico di Milano, e docente al master sul Made in Italy, IULM, Milano.

GT Media Srl S

Giorgio Tartaro svolge la propria attività giornalistica, autorale, video, presentazione eventi e conduzione di format attraverso la società GT Media Srl s.

Via GB Morgagni, 33

20129 Milano

Email: giorgio.tartaro@gmail.com