Blog di Giorgio Tartaro
Bisogna saper scegliere in tempo, non per contrarietà...
- Giorgio Tartaro
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Ho recentemente scoperto di essere un Multipotenziale sintetista. E che il talento altro non è che saper cavare tutto ciò che serve dal proprio bagaglio, nell'istante in cui serve. Alla Mary Poppins.
E nel mio recente monologo per il TEDxRovigo ho lavorato per cercare di capire tante cose, su di me e sui lavori che faccio. Come sempre ho imparato molto dagli altri. Dalla prossemica sul palco alla capacità di condurre discorsi e sostenere tesi. Altri format conditi di grande passione perché per tutti gli speaker il lavoro è soprattutto un modo di essere, al mondo. Parafrasando il mio intervento, spero presto disponibile sui canali Youtube della piattaforma TED, un passaggio ideale, non revisionista e sicuramente astorico, viste le vite degli autori, dall'adagio del maggio parigino "ne travaillez jamais" debordiano, al più rasserenante, anche se profondo pensiero flaubertiano: "in fin dei conti il lavoro è ancora il mezzo migliore di passare la vita.
Già, ma come lavorare? Semplice. Lavorare per come si è e per come si vorrebbe essere. Ci sono arrivato forse in modo non del tutto conscio tanti anni fa, magari canticchiando quel Guccini che dà il titolo a questo breve pezzo. Idee ferme, quindi ideali (nel mio caso sfuggire sistematicamente al concetto di alienazione) come linee guida del tempo. Rimettersi sempre in gioco pescando dall'esperienze. Essere attore di teatro con la parte a memoria ma una buona capacità di improvvisazione e sensibilità nel capire le reazioni del pubblico. Infine, come in una canzone cult che si rispetti, il salto di registro, che dalla strofa porti al ritornello, per continuità.
Questo, forse, sono io. Ma sono soprattutto le persone e le situazioni nelle quali mi immergo quotidianamente. Osservando da dentro e da fuori. Continuamente.